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Thursday 11 December 2008

[my reply]



Le due entità qui rappresentate [un esemplare di femmina umana e di femmina gatto], sono le due rappresentanti della brontolaggine giornaliera. Non fatevi ingannare dalla loro apparente dolcezza (in particolare: Momo è avvinghiata a Martina perché è l'unico caso registrato di gatto con le vertigini, mentre Martina è sorridente perché facevano 54° e io stavo perdendo sali minerali insieme alla pazienza).
Iniziamo dall'esemplare peloso:
come si intuisce dagli ultimi post, è chiaro che Momo trascorra il 90% abbondante del suo tempo a dormire (soprattutto nella sua cesta, da quando abbiamo acceso i termosifoni). Da un essere che non fa altro che dormire, ci si aspetterebbe un atteggiamento rilassato, pacato, dolce e affettuoso. Invece se accendi la luce dove dorme lei e provi ad accarezzarla (come ho fatto oggi io) ti becchi due mozzichi, del tipo: "a more', lassame dormi'!". Ovvio che me ne sia andato bofonchiando "anvedi sta stronza!". Proseguiamo verso l'esemplare umano: dire che è metereopatica equivale a trasportare su un comportamento la difficoltà fonetica della parola stessa. Mi si intreccia la lingua a pronunciare M-E-T-E-R-E-O-P-A-T-I-C-A! E quando piove la difficoltà fonetica si tramuta in difficoltà nei rapporti: R-O-M-P-I-C-O-G-L-I-O-N-I! Così oggi che ho finito la tesi e l'ho inviata mi sono beccato due morsi e una faccina brontolosa per tutto il pomeriggio. Buon Natale e VAFFANCULO AL CAPODANNO!!

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