[Marias non mi delude proprio mai. La sua arte è la sottile conoscenza dell'animo umano in tutte le sue sfaccettature, nelle torbide profondità, nei problemi insolubili, nei pensieri che cominciano e invece di trovare delle risposte generano altre questioni.. é un viaggio labirintico da cui non se ne esce. Marias è pregno della sua Spagna.. ogni pagina trasuda quel senso latente di sofferenza e spigolosità della storia spagnola.. i suoi romanzi invece di puntare a una risoluzione vanno dritti verso il buio della coscienza dei suoi personaggi, e alla fine rimane fortissimo un senso di desolazione e impotenza di fronte alla vita che scorre implacabile. E nonostante queste chiusure non posso fare a meno di considere i suoi lavori un inno alla vita, o forse alla vitalità.]
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