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Wednesday 31 December 2008

[Cuccette per Signora]



[Che dire.. mi sono presa un po' di tempo dopo averlo finito, per rielaborarlo e
magari raggiungere un giudizio complessivo ragionevole, ma è stato inutile, mi è
rimasto un fastidioso senso d'insoddisfazione. E' stata una lettura del tutto
inconcludente e per giunta brutta.
All'inzio ho pensato che bene o male tutti i libri che ho letto di scrittrici indiane si somigliano, come stile, come tematica, come senso imperante di rassegnazione..
ma poi riflettendoci bene non è assolutamente così, sono stata ingiusta con le altre
scrittrici di cui ho amato molti libri. Il problema in questo caso è che la
narrazione è lenta, noiosa, in certi punti scontata e banale, priva di
evoluzione, anche le digressioni sono prive di senso logico e l'intreccio narrativo è terribile.

L'ho terminato nella speranza che l'ultima pagina
nobilitasse le precedenti, ma purtroppo così non è stato.. ]

Monday 29 December 2008

[le piccole memorie di J. Saramago]


Se avessi un nonno, vorrei che fosse più o meno come il Saramago de "Le Piccole Memorie".

In questo breve libricino (sono esattamente 120 pagine), il mio scrittore preferito, lo preciso in caso qualcuno non l'avesse capito, ripercorre in maniera cronologicamente disordinata ciò che la sua memoria conserva dei suoi primi 15-16 anni di vita.

Non è una parte di un'autobiografia, sembrano, bensì, quei racconti, quegli aneddoti, che una persona si diverte a raccontare (si diverte ma con malinconica commozione) di fronte una bottiglia di vino e qualche parente, magari dei nipoti che vogliono sapere quale fu l'esistenza infantile di ciò che per loro rappresenta la senilità.

Saramago racconta appassionatamente conferendo storicità ai suoi primi anni, non nascondendo i suoi, ovvi e comprensibili, buchi di memoria ugualmente ammettendo che questa sua formidabile capacità di ricordare forse è coadiuvata dalla sua fantasia. Il nobel portoghese ci descrive la vita, le abitudini e i sentimenti di quelli che erano i contadini allevatori del primo trentennio del novecento in uno sperduto luogo del Portogallo (Azinhaga), restituendo ai suoi progenitori e parenti una dignità che la loro classe sociale aveva iniziato a perdere secoli avanti. Ma non solo. Saramago ci mostra quanto degli eventi accaduti in quei pochi anni si sarebbero poi, consapevolmente o meno, riproposti nei suoi romanzi (Cecità, Il memoriale del convento, Manuale di pittura e calligrafia, il Vangelo ecc.).

Questo più di ogni altro romanzo ci mostra Saramago com'era e come sarebbe diventato, nonché quanto delle esperienze estemporanee di un bambino povero possano diventare materiale letterario così valido da assumere le fattezze di un premio nobel.

Friday 26 December 2008

[Il libro dell'inquietudine del Bernardo Soares di F. Pessoa]




una scelta sbagliata

Spieghiamo il titolo di questo commento. Per chi, come me, non ha mai letto alcunché di Pessoa non è affatto la pubblicazione migliore da cui iniziare. "Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares" è incompleto, è anarchico, è tanto pieno di Pessoa quanto vuoto di qualcosa che possa rappresentarlo in quanto architetto di romanzi. Se ne apprezza la prosa, la finezza della sua creatività letteraria e delle sue speculazioni filosofiche, ma non c'è un minimo filo di trama! Quel filo, per intenderci, che non ti fa staccare dal romanzo, che ti fa venire voglia di saltare le righe per leggere cosa succede dopo. Tutto questo non c'è. Dunque, non è un romanzo. Non è una lettura semplice, perché non si è invogliati a continuare. Il problema è che, essendo così ricco di intuizioni filosofiche, si è impossibilitati dal lasciarlo a metà.
In sostanza è una scelta sbagliata per approcciarsi a Pessoa, ma è comunque un testo attraverso il quale bisogna prima o poi passare per conoscerne la figura.
Concludendo, non è il modo migliore per conoscere questo scrittore portoghese ma è come intuire le potenzialità di un film guardandone solo i titoli di coda.

Tuesday 23 December 2008

Menu per l'ultimo dell'anno

Ecco il nostro menu di capodanno
(alla faccia di qualsiasi ristorante)


antipasti

  • tartine caviale e mayonese
  • bruschette miste (sale aglio e olio / scamorza affumicata e speck)

piatto unico

  • fondue di carne e salsiccia con 4 diverse salsette
  • vari ed eventuali accorgimenti e sfizi

dolci

  • boh

bevande

  • vino rosso sugli 11° per iniziare
  • vino più corposo (Barolo o Nipozzano) sui 13,5-14° per proseguire


Saturday 20 December 2008

Lo zanshin 『残心ということ』








Oggi parliamo dello zanshin [残心], ovvero un elemento precipuo del kendo.


Proviamo ad immaginare un colpo (ippon 一本) come il cerchio qui rappresentato (un'immagine tipica nell'iconografia del buddhismo zen). E' palese il fatto che il principio e la conclusione di tale figura siano equivalenti; nella figura, infatti, vediamo che come la parte iniziale inizi da un tratto fino per ingrandirsi, stesso procedimento ma all'inverso si trova nel piccolo segmento finale. Utilizzando questa figura metaforicamente possiamo immaginare un colpo che inizi e finisca nella stessa maniera, ossia nel kendo ritornando in chudan no kamae [中段の構え]. Questa posizione è la nostra rampa di lancio per ogni colpo, di conseguenza è sempre lì che dobbiamo tornare: un colpo-una circonferenza tenute insieme dalla guardia basilare del kendo. Affinché ci sia ippon sono necessarie due cose:
  1. l'unione di ki ken tai [気剣体], ovvero di spirito, spada e corpo;
  2. zanshin, ossia offrire a noi stessi la possibilità di disegnare un altro cerchio.

Un ippon deve contenere questi due punti, tuttavia, sebbene lo zanshin sia un elemento che ci mette in condizione di fare un altro ippon, in ogni colpo non deve esserci traccia di risparmio. Questo è tipico della filosofia giapponese d'influenza buddhista, ma che in parte è stata sviluppata anche dai filosofi romani, i quali la riassunsero in questa frase: in medio stat virtus. I giapponesi, però, la hanno un po' complicata: bisogna dare il massimo in un colpo, ovvero, se si parlasse di uno scontro volto ad uccidere l'avversario, farla finita con un taglio, ma conservare quello stato d'animo, lo zanshin per l'appunto, che ci consenta di sferrarne poi un altro. E' una ricerca complessa e lunga, ma che conferisce all'arte della spada giapponese quel suo elemento spirituale che tanto la contraddistingue.


Thursday 18 December 2008

[In Viaggio con la Possessione]


[ E' una raccolta di articoli scritti da Calasso e pubblicati da diversi giornali nel tempo, il primo risale al 1977 e l'ultimo al 2002. Le tematiche sono le più disparate: Apollo e le ninfe greche, Lolita, il cinema di Hitchcock, Kafka.. Il filo conduttore è la conoscenza attraverso la possessione. Leggendo questo libro sono rimasta abbagliata dall'immenso sapere dell'autore, dal linguaggio lirico e possente degno di un così profondo conoscitore dell'uomo e dei suoi miti. Ci regala un misterioso e seducente viaggio attraverso il delirioe la sublimazione di esso attraverso la conoscenza. Ogni tempo ha i suoi dei, "a tratti scompaiono per migrare e riapparire, camuffati e ringiovaniti, in altre terre".. e gli uomini tentano d'interpretarli attraverso l'arte che "non si lascia disturbare dai suoi significati".]

[onore al merito]

[....ormai questo numeretto 109.41 lo ripete un attimo si e
l'altro pure... ahahaha
ma come torgliergli la soddisfazione di dire ai 4 venti che stà raccogliendo quello
che ha seminato per due anni??
Si è letteralmente fatto un sederino come un secchiello... ma ha ottenuto
quello che voleva, e adesso il 110 e lode e sempre più vicino....
Puru puru Amore!!]

Tuesday 16 December 2008

[109.41]


Oggi i miei rarissimi HIGH HOPES sono giustificati. Sono legittimati direi! Per essere precisi è tutto merito di un numero (109.41) che sembra una stazione fm (anche se mi pare che l'fm finisce prima le frequenze..).
109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41 109.41
altro non è se non il mio punteggio di partenza per la laurea. Mi prendo i proverbiali 5 minuti di gloria.. a partire da...
ORA.

Thursday 11 December 2008

[my reply]



Le due entità qui rappresentate [un esemplare di femmina umana e di femmina gatto], sono le due rappresentanti della brontolaggine giornaliera. Non fatevi ingannare dalla loro apparente dolcezza (in particolare: Momo è avvinghiata a Martina perché è l'unico caso registrato di gatto con le vertigini, mentre Martina è sorridente perché facevano 54° e io stavo perdendo sali minerali insieme alla pazienza).
Iniziamo dall'esemplare peloso:
come si intuisce dagli ultimi post, è chiaro che Momo trascorra il 90% abbondante del suo tempo a dormire (soprattutto nella sua cesta, da quando abbiamo acceso i termosifoni). Da un essere che non fa altro che dormire, ci si aspetterebbe un atteggiamento rilassato, pacato, dolce e affettuoso. Invece se accendi la luce dove dorme lei e provi ad accarezzarla (come ho fatto oggi io) ti becchi due mozzichi, del tipo: "a more', lassame dormi'!". Ovvio che me ne sia andato bofonchiando "anvedi sta stronza!". Proseguiamo verso l'esemplare umano: dire che è metereopatica equivale a trasportare su un comportamento la difficoltà fonetica della parola stessa. Mi si intreccia la lingua a pronunciare M-E-T-E-R-E-O-P-A-T-I-C-A! E quando piove la difficoltà fonetica si tramuta in difficoltà nei rapporti: R-O-M-P-I-C-O-G-L-I-O-N-I! Così oggi che ho finito la tesi e l'ho inviata mi sono beccato due morsi e una faccina brontolosa per tutto il pomeriggio. Buon Natale e VAFFANCULO AL CAPODANNO!!

[post brontolone]

[..che vogliamo dire quando scriviamo un post? E perchè poi, immancabilmente, tutto quello che si vorrebbe scrivere non viene scritto? Alla fine c'è sempre una fastidiosissima autocensura che ci fa domandare cosa potrebbe piacere e cosa no... ma che palle!
Perchè?
Io oggi sono triste, è tutto il giorno che piove e che il cielo è grigio, non si sentono i tuoni e la loro assenza, incredibilmente più pesante del loro rumore, rende l'atmosfera ovatta, un po' surreale..
..decisamente oppressiva...
..e la cosa mi deprime alquanto.
Sono metereopatica.. e con ciò?
Sono triste perchè le feste in cui devi forzatamente mostrarti felice, sorridente, gioioso e gaudente sono alle porte.. e io non ho nessuna voglia di mettermi maschere su maschere, fingere che tutte le relazioni interpersonali vadano a meraviglia, per poi sprofondare pochi giorni dopo nella solita routine dove vengono ripristinate tutte le modalità "ostili". Ma perchè???
E in tutto ciò non siamo riusciti a trovare qualcosa da fare per capodanno.. la cosa fastidiosa è che in teoria non avremmo nemmeno avuto la fantasia di spostarci per un giorno solo, per giunta in mezzo alla sentimana, preferiremmo decisamente andarcene fuori qualche giorno nella prima metà di gennaio.. ma non è possibile volersene stare tranquillini a capodanno...
BISOGNA PER FORZA FAR QUALCOSA, PERCHE' SENNO' NON SI E' NORMALI.. ma che palleeeeeeeeeeee!!!
Si, oggi mi rode il culo!
La metà serena e imperturbabile della coppia non soffre di metereopatia, non ha grossi fastidi Natalizi per via della sua posizione decisamente neutrale verso il 99% delle persone che lo circonda .. ha pure terminato la stesura della sua tesi mega galattica (ha anche fatto i ringraziamenti) e l'ha inviata alla sua relatrice di merda che tra l'altro ancora non l'ha ancora informato che il tanto atteso giorno della discussione della tesi lei non sarà presente.
Quindi il mio cespuglietto è sereno, spensierato e sorridente... almeno lui!;P]

Sunday 7 December 2008

[SOS capodanno]


AVVISO AI NAVIGANTI: TUTTI QUELLI CHE A
CAPODANNO NON SANNO COSA CAZZO COMBINARE SONO PREGATI DI CONTATTARCI COSì
CI ORGANIZZIAMO E FACCIAMO TUTTI INSIEME UNA GRANDE FESTA ALLA FACCIA DI
CENONI IN RISTORANTI COSTOSISSIMI, VIAGGI ALL'ESTERO ALTRETTANTO COSTOSISSIMI E
PACCHETTI CHE PREVEDONO MINIMO 3 NOTTI CHE PUNTANO AL DISSANGUAMENTO DELLE
NOSTRE FINANZE. NOI NON SAPPIAMO PROPRIO CHE CAVOLO FARE..
UNIAMOCI E COMBATTIAMO!! xd

..solamente nosotros..